La maggior parte degli asteroidi noti si trovano nella fascia principale, una regione del Sistema Solare compresa tra le orbite di Marte e Giove, per cui inizialmente si definiva asteroide qualunque piccolo oggetto si trovasse in questa zona, ma già nel marzo 2003 si conoscevano 664 pianetini esterni all'orbita di Nettuno ed altri possono incrociare l'orbita di Marte, della Terra, di Venere e perfino di Mercurio: l'asteroide 1566 Icarus al perielio si trova a 28 milioni di km dal Sole, più vicino di quello di Mercurio. Quindi oggi un corpo per essere un asteroide deve avere le seguenti caratteristiche:
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dN | ∝ m(-q)dm | ove |
dN=numero di corpi contenuti nell'intervallo di massa (m, m+dm) o di diametro (D, D+dD) q= esponente prossimo a 1.8. |
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∝D(2-3q)dD |
Esistono dei gruppi asteroidali simili alle famiglie dinamiche della fascia principale: il gruppo Pallade, il gruppo Hungaria e il gruppo Focea, che hanno o orbite con semiassi inferiori o inclinazioni orbitali più elevate di quelli tipici della fascia asteroidale.
Considerando solo i corpi più grandi di 1 km (circa 2000), i NEA rappresentano circa lo 0,1% della popolazione asteroidale totale del Sistema Solare, ma sono stati osservati oggetti di dimensioni inferiori al chilometro, alcuni anzi misurano solo pochi metri, perciò i NEA rappresentano un'opportunità unica per studiare i corpi più piccoli del Sistema Solare. Alcuni scienziati non escludono che in futuro questi mini-asteroidi possano essere sfruttati come fonti di preziosi materiali utilizzabili in operazioni spaziali su larga scala. A causa delle perturbazioni a cui sono sottoposti tali asteroidi, le loro traiettorie cambiano continuamente in modo caotico, e ciò fa sì che non possano sopravvivere nel Sistema Solare interno più di 200 milioni di anni prima di urtare contro un pianeta o di venire da questo espulsi fuori dal Sistema Solare, cioè un tempo inferiore al 5% dell'età del Sistema Solare; essendo rimasto quasi costante negli ultimi 3 miliardi di anni il tasso di impatti contro i pianeti, è stato dedotto che gli asteroidi vicini non possono essersi formati durante la formazione del Sistema Solare. Presumibilmente provengono dalla fascia asteroidale e si sono inseriti nell'orbita attuale a causa della gravità di Giove, o, per i NEA con orbita molto eccentrica, si tratta di comete che hanno perso le componenti volatili. |
Amor I: | hanno un semiasse maggiore compreso tra 1 UA e 1.523 UA, quindi non intersecano mai l'orbita di Marte, inoltre presentano eccentricità molto piccole; sono circa 1/5 della popolazione complessiva e quelli con semiassi maggiori prossimi a 1 U.A. sono anche detti asteroidi Arjuna. |
Amor II: | hanno i semiassi orbitali maggiori compresi tra 1.523 U.A. e 2.12 U.A., presentano eccentricità moderate e sono circa 1/3 della popolazione totale; di questo sottogruppo fa farte l'asteroide Amor. |
Amor III: | hanno i semiassi maggiori tra 2.12 U.A. e 3.57U.A., hanno una elevata eccentricità e rappresentano circa il 50% della popolazione totale. Si tratta di asteroidi della fascia principale che a causa della elevata eccentricità hanno il perielio vicino alla Terra, alcuni appartengono a particolari famiglie asteroidali, ad esempio Alinda è il prototipo della omonima famiglia. |
Amor IV: | sono pochi e caratterizzati da semiassi maggiori che superano 3.57 U.A, e che possono intersecare l'orbita di Giove; hanno le eccentricità più elevate degli Amor e sono più distanti dal Sole della fascia asteroidale. |
L'Amor più conosciuto è l'asteroide 433 Eros, infatti è stato uno dei primi asteroidi studiati da una sonda spaziale, la Near, che lo ha raggiunto il 14 febbraio 2000 e un anno dopo vi è atterrata sopra, continuando a fornire informazioni anche dopo l'atterraggio. Si tratta di un asteroide di tipo S, che attraversa l'orbita di Marte, ruota su sé stesso in 5 ore e 16 minuti ed ha il periodo sinodico più grande di tutto il Sistema Solare, con i suoi 846 giorni terrestri. L'orbita è inclinata di 10.829o, ha una eccentricità pari a 0.223, viene percorsa in 643.219 giorni terrestri ed è instabile, portando Eros ad intersecare l'orbita terrestre tra circa 2 milioni di anni; sempre grazie alla sonda Near si è potuto accertare che su Eros la gravità varia tantissimo sulla sua superficie, a causa della forma ad arachide dell'asteroide (dimensioni 13x13x33 km). |
La sonda ha inoltre rilevato che il suolo è simile a quello delle meteoriti chiamate condriti, ma che rispetto a queste risulta più povero di elementi volatili, come lo zolfo; sono state identificate varie strutture geologiche:
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Si è accertato anche che la maggior parte delle piccole strutture superficiali sono il risultato di impatti meteorici e non di processi interni, così come la presenza di grandi rocce disseminate sull'asteroide. In particolare gran parte di tali rocce sarebbero state "espulse" da un singolo cratere meteorico creato 1 miliardo di anni fa, così come il fatto che in un'area di 9 km di raggio attorno al punto dell'impatto non ci sono crateri di diametro inferiore a 0.5 km; si pensa che ciò sia dovuto alle onde d'urto sismiche che ha "trasformato" i crateri più piccoli in pietrisco. La stessa area è replicata nel lato diametralmente opposto di Eros. |
Hanno il perielio sempre tra 1 U.A. e 1.017 U.A., essendo l'afelio maggiore del perielio terrestre intersecano tutti l'orbita della Terra; il loro periodo orbitale è più lungo di un anno terrestre. Il prototipo della classe è l'asteroide 1862 Apollo, scoperto nel 1932 da Reinmuth, poi smarrito e ritrovato solo nel 1973; quando venne scoperto era l'unico in grado di intersecare l'orbita terrestre, si è poi scoperto che interseca anche le orbite di Venere e di Marte. Osservazioni effettuate al radiotelescopio di Arecibo tra il 29 ottobre e il 2 novembre 2005 hanno rilevato la presenza di un piccolo setellite asteroidale, ad una distanza media di appena 3 km, denominato provvisoriamente S/2005 (1862) 1; quindi 1862 Apollo è un asteroide doppio.
Fra gli Apollo quello meglio studiato è l'asteroide 25143 Itokawa, la cui orbita viene percorsa in 556.355 giorni terrestri, ha una inclinazione di 1.622o, una eccentricità pari a 0.280 ed incrocia l'orbita di Marte. Tale asteroide ruota su sé stesso in 12.132 ore ed è stato visitato nel 2005 dalla sonda giapponese Muses-C. Si tratta di un asteroide di tipo S scoperto nel 1998 nell'ambito del progetto LINEAR e inizialmente chiamato 1998 SF36, il nome definitivo gli venne dato solo nel 2000: quello di un famoso progettista di razzi giapponese; analogamente si decise che tutte le strutture geologiche identificate successivamente sull'asteroide avrebbero portato i nomi delle persone coinvolte nel progetto Muses, esattamente come le tre regiones, identificate da Terra: MUSES-C Regio, Sagamihara Regio e Uchinoura Regio. Durante la missione sono stati confermati i sospetti derivanti dalle immagini ottenute con il radar di Goldston: l'asteroide è formato da due o più piccoli asteroidi, possiede una forma allungata ed ha un periodo di rotazione di 12.5 ore, inoltre non si sono visti crateri da impatto e la superficie risulta molto ruvida e piena di asperità. Si aspetta con ansia il 2010, quando il probe della Muses, l'Hayabusa, riporterà a Terra dei campioni di suolo dell'asteroide. |
3753 Cruithne è stato scoperto il 10 ottobre 1986 e classificato come un NEA; era già stato individuato nel 1983, ma a causa della suo orbita molto particolare non si era riusciti a seguirlo, si arrivò anche a pensare che si trattasse di un "rifiuto spaziale" lasciato dal programma Apollo. Gli è stato assegnato il nome di una popolazione celtica, la prima ad abitare le isole britanniche; alle volte viene anche erroneamente chiamato " la seconda luna" del pianeta Terra, in quanto, a causa della sua strana orbita, sembra orbitare attorno al pianeta. Si tratta di un asteroide di circa 5 km di diametro che si trova ad una distanza media di 0.998 U.A. e che ruota attorno al Sole mediamente in 364.008 giorni, su un'orbita con una eccentricità pari a 0.515 e inclinata di 19.810o sull'eclittica; quindi l'orbita dell'asteroide è quasi in risonanza orbitale 1:1 con quella terrestre e attraversa sia la terrestre che le orbite di Venere e Marte, sfiorando dall'interno quella di Mercurio. |
Ciò succede in quanto quando la sua orbita è più vicina al Sole della Terra, avendo una velocità angolare orbitale superiore si allontana dal pianeta, ed avendo il periodo orbitale di poco inferiore a quello terrestre, precede la Terra e dopo 385 anni la raggiunge dalla parte opposta. A questo punto il pianeta, per effetto fionda, fornisce energia sufficiente all'asteroide affinchè la sua distanza dal Sole superi 1 U.A., il suo periodo orbitale supera quindi l'anno ed è più lento della Terra, che lo raggiunge in 385 anni e gli sottrae energia, sempre per effetto fionda, e il ciclo riprende; quindi considerando un ciclo completo di 770 anni l'asteroide si allontana per 385 anni e per altrettanti si avvicina, formando l'orbita a ferro di cavallo, inoltre tale orbita spiraleggia leggermente. |
2002 AA29 è stato scoperto il 9 gennaio 2002 all'interno del progetto LINEAR ed appartiene alla classe spettrale C/S; si trova ad una distanza media dal Sole di 1 U.A. e orbita attorno al Sole in 361.62 giorni, su un'orbita con una eccentricità pari a 0.0012. La differenza di 4 giorni con il periodo orbitale terrestre fa sì che l'asteroide si avvicini alla Terra ogni 95 anni circa, l'ultima volta è successo l'8 gennaio 2003, quando si trovava ad una distanza 12 volte superiore a quella Terra-Luna. |
Vista dalla Terra l'orbita di questo asteroide assume l'aspetto di una molla, le cui spire, a causa dell'interazione gravitazionale, diventano più fitte quando si avvicina al pianeta; inoltre ogni 3200 anni il passaggio è talmente ravvicinato alla Terra da rendere le spire così fitte che 2002 AA29 diventa un "quasi satellite" del pianeta per alcuni decenni, l'ultima volta è successo dal 600 a.C. al 550 a.C. e succederà nuovamente poco prima del 2600. È stato ipotizzato che 2002 AA29 possa essere nato dallo scontro tra la Terra e il pianetino Theia, scontro da cui potrebbe essersi originata la Luna. |
2060 Chirone È stato il primo centauro scoperto, nel 1997; inizialmente venne classificato come un asteroide di classe C; i suoi parametri orbitali erano simili a quelli di una cometa anche se non mostrava alcuna coda visibile e le sue dimensioni erano molto maggiori i quelle tipiche dei nuclei cometari (137 km contro i 16 km della cometa di Halley), per cui si decise di creare per questo planetoide la categoria dei Centauri e gli venne dato il nome di un centauro della mitologia greca. | |
Chirone orbita in maniera caotica tra Saturno e Urano e l'ellisse orbitale, viene pesantemente modificata ogni qualche decina di migliaia di anni dalle perturbazioni dei pianeti gassosi. Le osservazioni effettuate tra il 1986 e il 1988 mostrarono che all'avvicinarsi al perielio Chirone stava sviluppando una chioma cometaria, per cui è stato classificato anche come cometa 95 P/Chiron, tuttavia viene ancora considerato il prototipo dei Centauri. | |
5145 Pholus Detto anche Folo, presenta un'orbita piuttosto eccentrica , 0.573, con il perielio che rasenta l'orbita di Saturno e l'afelio che si trova oltre Nettuno; presenta un colore rossastro, forse dovuto alla presenza di composti organici e non mostra segni di attività cometaria. Porta il nome del fratello di Chirone. |
5245 Damocle La sua orbita si estende da Marte ad oltre Urano; porta il nome di un famoso personaggio mitologico greco. |
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Nessun centauro è mai stato avvicinato da una sonda spaziale, ma ci sono indizi che Febe, satellite di Saturno fotografato dalla sonda Cassini nel 2004, sia un asteroide centauro catturato dal pianeta; inoltre il telescopio spaziale Hubble ha fornito informazioni dettagliate sulla superficie del centauro 8405 Asbolo. Attualmente si conosce solo un altro centauro che, oltre a Chirone, mostra un comportamento cometario: Echeclo. |
La prima "luna asteroidale" fu scoperta nel 1993 dalla Galileo, si tratta di Dactyl, che orbita attorno all'asteroide 243 Ida, seguita poi nel 1998 dalla luna di 22 Calliope. 243 Ida è un asteroide della fascia principale considerato, a causa dei suoi parametri orbitali (semiasse maggiore di 2.860 U.A., eccentricità di 0.046, inclinazione orbitale di 1.138o), membro della famiglia di asteroidi Koronis, venne scoperto nel 1884 e porta il nome della ninfa cretese che sull'omonimo monte fece da balia a Zeus. Compie un'orbita completa in 4.84 anni e ha una forma molto irregolare: 53.6x24.0x15.2 km, e mostra delle variazioni di colore superficiali, dovute probabilmente alla diversa composizione del suolo ferroso. |
- | moltissimi crateri di varie dimensioni, che portano tutti il nome di famose grotte terrestri: Azzurra (Italia), Castellana (Italia), Choukoutien (Cina), Lescaux (Francia),...; |
- | tre regiones, che portano il nome dello scopritore di Ida e delle città in cui ha lavorato: Palisa Regio, Pola Regio e Vienna Regio; |
- | la "cresta" montuosa, o dorsum, Townsend Dorsum, che porta il nome di un membro del team della sonda Galileo. |
Il suo satellite naturale, (243) Ida I Dactyl è stato scoperto durante la missione della sonda Galileo, il 17 febbraio 1994 e gli è stato dato il nome delle creature mitologiche che per i Greci abitavano il Monte Ida, così come ai suoi due crateri, Acmon e Celmis. Dactyl ha solo 1.4 km di diametro ed orbita attorno a Ida in 1.54 giorni ad una distanza media di 108 km e con una inclinazione di 9o; alcuni astronomi ritengono che si tratti di un pezzo di Ida espluso da questo a causa di impatto avvenuto in passato, altri che si siano formati contemporaneamente 2 miliardi di anni fa dalla disgregazione di un unico corpo. |
Venne scoperto nel 1852 e fu battezzato col nome della Musa greca della poesia epica, percorre in 4.96 anni un'orbita piuttosto inclinata, 13.710o, con una eccentricità di 0.103 ed un semiasse maggiore di 2.909 U.A.. Il 29 agosto 2001, grazie al telescopio di Mauna Kea (Hawaii) è stato scoperto il suo piccolo satellite, battezzato successivamente come (22) Kalliope I Linus, il nome di una delle figlie di Apollo. Linus ha un diametro 5 volte più piccolo (38 km) e ruota attorno a 22 Calliope di moto retrogrado in 3,59 giorni, ad una distanza media di 1065 km, su un'orbita praticamente circolare ma molto inclinata (93.4o). Si pensa che Linus sia un frammento di 22 Calliope espulso a causa dell'impatto con un altro corpo, oppure un frammento catturato dopo la disgregazione dell'asteroide progenitore di 22 Calliope. |
La prima luna venne scoperta nel 2001 col telescopio del Keck ed è stata chiamata (87) Sylvia I Romulus; ha un diametro di 18 Km e orbita in 87,59 ore ad una distanza di 1356 km da Silvia. (87) Sylvia II Remus, la seconda luna, fu scoperta nel 2004 utilizzando il telescopio Yepun dell'ESO in Cile; ha un diametro pari a 7 km e orbita a una distanza di 706 km da Silvia, compiendo una rivoluzione in 33.09 ore. Dalla superficie di Silvia, Romolo e Remo hanno approssimativamente la stessa dimensione, inoltre le due lune asteroidali sembrano orbitare sullo stesso piano, quindi si occulterebbero a vicenda ogni 2.2 giorni. Gli astronomi sono convinti che questi satelliti siano frammenti espulsi da Silvia in un impatto avvenuto in passato, e che altri piccoli satelliti possano essere ancora individuati. |
Si tratta di un asteroide di colore "nero come la fuliggine" e come 253 Mathilde la sua densità sembra essere stranamente bassa; potrebbe quindi trattarsi di un cumulo di pietrisco altamente poroso e non di un oggetto monolitico. Il suo periodo di rivoluzione, retrogrado, è di 4.484 anni durante il quale compie un'orbita quasi circolare (e=0.082), di semiasse maggiore pari a 2.720 U.A., inclinata di 6.610o. Nel 1998, gli astronomi scoprirono con il telescopio del Mauna Kea (Hawaii) una piccola luna orbitante attorno ad esso, che chiamarono (45) Petit-Prince, in onore del figlio dell'Imperatrice Eugenia:è stata la prima luna asteroidale a essere individuata da un telescopio situato al suolo. Petit-Prince è molto più piccolo di Eugenia (circa 13 km di diametro) e impiega cinque giorni per descrivere un'orbita completa intorno ad esso. Nel 2007 è stato comunicato che un secondo satellite, denominato S/2004 (45) 1, è stato scoperto nel febbraio 2004 analizzando tre immagini prese dal VLT dell'ESO a Cerro Paranal (Cile). Sembra che abbia un diametro di circa 6 km e che si trovi ad una distanza da 45 Eugenia paragonabile a quella di (45) Petit-Prince. |
Nel 2003 venne scoperto il primo asteroide doppio orbitante vicino alla Terra, in cui i due asteroidi hanno la stessa dimensione: la coppia 69230 Hermes - S/2003 (69230) 1. 69230 Hermes è un asteroide di tipo Apollo di classe S che attraversa le orbite di Marte e di Venere; venne scoperto nel 1937 quando, il 30 ottobre, passò a solo 0.005 U.A. dalla Terra (1.9 volte la distanza della Luna). La sua orbita ha un semiasse maggiore pari a 1.655 U.A., è inclinata di 6.06743o sull'eclittica ed ha un'eccentricità di 0,624. Alla fine del 2003 osservazioni radar fatte all'Arecibo Observatory rivelarono che 69230 Hermes è doppio e che entrambe le componenti, distanti solo 1200 m, hanno circa la stessa dimensione: 300-450 m di raggio. Nel 2006 risultavano identificati più di 70 asteroidi dotati di satelliti, anche nella fascia principale e nella fascia di Kuiper; l'identificazione è stata realizzata utilizzando le seguenti tecniche:
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L'attenzione relativa ai possibili futuri impatti è aumentata negli ultimi decenni del 1900 sia a seguito dell'ipotesi di Alvarez, che spiega l'estinzione del Cretaceo-Terziario con un impatto tra la Terra e un grande asteroide, o una cometa, come quello della collisione della cometa Shoemaker-Levy 9 con Giove il 16 luglio 1994, che per l'asteroide di tipo Apollo 4581 Asclepius, che il 23 marzo 1989 è passato a circa 684.000 km dalla Terra, nell'esatto punto in cui il pianeta si trovava solo 6 ore prima. Nel settembre 2007 i dottori Bottke, Vokrouhlicky e Nesvorny hanno presentato una teoria sulla possibile provenienza dell'asteroide che 65 milioni di anni fa causò l'estinzione dei dinosauri sulla Terra. Secondo la loro ipotesi 160 milioni di anni fa l'asteroide 298 Baptistina, di 170 km di diametro e con caretteristiche simili a quelle delle meteoriti carbonacee, si scontrò con un altro asteroide, di circa 60 km di diametro, producendo la famiglia di asteroidi Baptistina. La famiglia comprendeva inizialmente circa 300 corpi con diametro maggiore di 10 km e 140 mila con diametro superiore ad 1 km. A causa delle forze prodotte dall'assorbimento e riemissione della luce solare, i frammenti migrarono nello spazio; circa il 20% di quelli con diametro maggiore possono essere sfuggiti all'orbita di gruppo e si pensa che il 2% di questi possa avere incrociato l'orbita terrestre. |
Probabilmente uno dei frammenti di dimensioni maggiori è responsabile della creazione del cratere lunare Tycho, di 85 km di diametro, che venne creato da un impatto 108 milioni di anni fa. Analogamente un altro frammento di Baptistina avrebbe creato 65 milioni di anni fa sulla Terra, nello Yucatan, il cratere Chicxulub, di 180 km di diametro, provocando l'estinzione. I ricercatori stimano che esistano circa 10.000 NEA con dimensioni comprese tra 0,5 e 5 km, di cui circa 1000 potrebbero avvicinarsi pericolosamente all'orbita terrestre. |
Lo scopo della Torino Scale è quello di essere strumento di comunicazione e valutazione per predizioni sul rischio d'impatto sulla Terra di un asteroide o di una cometa nel futuro. L'istituzione della Torino Scale semplifica la comunicazione pubblica per la valutazione di un incontro ravvicinato di un NEO ed aiuta gli astronomi per un'informazione chiara e coerente sui rischi d'impatto. Per un oggetto che può avere un incontro ravvicinato con la Terra in un futuro prossimo, assegnare un valore di rischio secondo la Torino Scale richiede due numeri: il primo è la probabilità di collisione dell'oggetto nella data dell'incontro, il secondo è la valutazione più attendibile dell'energia cinetica associabile all'oggetto. Tali numeri individuano una posizione all'interno di una regione colorata di un grafico e danno il valore della Torino Scale espresso con un intero. |
Colore bianco | Livello 0: | Eventi che non portano a collisioni, o collisioni che non producono danni sulla superficie terrestre. |
Colore verde | Livello 1: | Collisione estremamente improbabile, ma l'oggetto merita un monitoraggio. |
Eventi preoccupanti colore giallo |
Livello 2: | Incontro abbastanza ravvicinato ma non insolito, la collisione è molto improbabile. |
Livello 3: | Incontro ravvicinato con l'1% o più di possibilità di una collisione capace di causare distruzione localizzata. | |
Livello 4 | Incontro ravvicinato con l'1% o più di possibilità di una collisione capace di causare devastazione regionale. | |
Eventi minacciosi colore arancione |
Livello 5: | Collisione capace di causare devastazione regionale. |
Livello 6: | Collisione capace di causare una catastrofe globale. | |
Livello 7: | Collisione capace di causare una catastrofe globale. | |
Collisioni certe colore rosso |
Livello 8: | Collisione capace di causare distruzione localizzata, una volta ogni 1000 anni. |
Livello 9: | Collisione capace di causare devastazione regionale, una volta ogni 100 mila anni. | |
Livello 10: | Collisione capace di causare una catastrofe climatica globale, evento rarissimo. |
dove E=energia dell'impatto in megatoni (MT) |
Tabella dei principali asteroidi
Tabella dei principali asteroidi multipli