Si tratta di piccoli satelliti probabilmente catturati da Saturno successivamente alla loro formazione; presentano orbite con raggi molto grandi e molto eccentriche, inoltre non sembrano possedere una rotazione sincrona. A seconda delle loro caratteristiche sono stati suddivisi in 3 gruppi: gruppo Inuit, gruppo Nordico e gruppo Gallico. Gruppo Inuit
Si tratta di cinque satelliti con orbite molto disperse, distanza da Saturno tra 11 milioni e 18 milioni di km, ma con caratteristiche fisiche ed orbitali simili: ruotano in senso diretto, hanno una inclinazione orbitale tra 40o e 50o ed una eccentricità orbitale tra 1.15 e 0.48.Il gruppo si chiama così in quanto i componenti portano nomi della mitologia eschimese. I componenti di tale gruppo mostrano tutti lo stesso tipo di spettro e un colore superficiale rosso chiaro, simile a quello del gruppo Gallico, cosa che ha portato ad ipotizzare che si siano originati dalla disgregazione di un unico corpo. |
il gruppo di Skathi, con gli otto satelliti che hanno una distanza dal pianeta tra 15 milioni e 20 milioni di km ed inclinazioni tra 147o e 158o; | |
il gruppo di Narvi costituito da Narvi e Bestla. |
È stato scoperto nel 1899 e fino al 2000 è stata la luna più esterna Saturno, per questo le venne assegnato il nome di una Titanide, l'unico di tutto il gruppo ad avere un nome tratto dalla mitologia greca. Febe è circa sferico, 230x220x210 km, ruota sul proprio asse in 9 ore 16 minuti e 55.2 secondi e compie un'orbita attorno a Saturno, da cui dista 12.952.000 km, in circa 18 mesi. Contrariamente alla maggior parte delle lune di Saturno Febe mostra un albedo molto basso, 0.06, al punto che inizialmente si pensò si trattasse di un asteroide scuro di tipo carbonaceo catturato dal pianeta, ma sulla superficie è stato rilevato dell'anidride carbonica, assente sugli asteroidi. Poichè si sospetta che Febe sia costituito per il 50% da roccia si pensa che si tratti di un centauro, o di un planetoide ghiacciato della Fascia di Kuiper, catturato, quindi potrebbe rappresentare una testimonianza diretta della composizione del disco protoplanetario dal quale nacque il Sistema Solare. È probabile che il materiale espulso dalla superficie di Febe a causa degli impatti di piccole meteoriti sia il responsabile delle zone scure della superficie di Giapeto; anche perchè con ogni probalilità Febe è il responsabile dell'anello scoperto nel 2009 attorno a Saturno, all'interno del quale il satellite orbita e a cui è stato assegnato il suo nome, che si sarebbe originato a seguito delle sue collisioni con diverse centinaia di comete. |
Frammenti di impatti con oggetti abbastanza grandi potrebbero aver fornito il materiale necessario per le altre lune del suo gruppo di Febe, infatti messe assieme esse hanno meno di 10 km di diametro. La superficie di Febe è pesantemente craterizzata, sono stati contati 24 grandi crateri da impatto, alcuni larghi fino 80 km, il più grande, l'Erginus Crater, con pareti alte 16 km, ed una sola regio, la Leto Regio, che porta il nome della figlia di Febe. |
Per mantenere la congruenza col nome del satellite, i crateri portano nomi legati al mito greco di Giasone e degli argonauti (Acastus Crater, Calais Crater, Euphemus Crater, Jason Crater, Nauplius Crater, Peleus Crater, Telamon Crater, ...). Le variazioni di luminosità osservate della sonda Cassini nei crateri hanno portato a pensare che ci siano grandi quantità di ghiaccio sotto a dei depositi scuri, spessi tra 300 m e 500 m. Prima della missione del lancio della sonda Cassini si cercò di immaginare come avrebbe potuto essere la superficie Febe; basandosi sui dati raccolti fino al 1997 un artista realizzò il quadro qui a lato, in cui si vede anche come Saturno appare dal satellite. |
Tabella riassuntiva sul Sistema Solare