Luna 1-3 (Lunik)
Si tratta di 24 missioni russe, non tutte riuscite, distribuite nell'arco di circa 15 anni; tutti i vettori
avevano come combustibile del gas di sodio. Il Luna 1 (USSR Lunar Flyby) venne lanciato il 2 gennaio 1959; era di forma sferica e senza sistemi
di propulsione, infatti il suo obiettivo era quello di schiantarsi sulla
Luna. In realtà dopo aver sorvolato la superficie lunare ad una distanza
di 5995 km entrò in un'orbita solare tra Marte e la
Terra. Gli strumenti che aveva a bordo permisero di scoprire che la Luna non
ha campo magnetico e che il flusso di plasma emesso dal Sole
fluisce nello spazio interplanetario. |
Il Luna 2 (USSR Lunar Hard Lander)
, lanciato il 12 settembre 1959, fu il primo oggetto terrestre a "cadere"
sulla Luna, nel Mare Serenitatis, il 14 settembre 1959; era simile al precedente e confermò
i dati sul campo magnetico. Dopo 30 minuti anche l'ultimo stadio del suo propulsore si
schiantò sulla Luna. Il Luna 3 (USSR Lunar Far Side Flyby) partì dalla Terra il 4 ottobre 1959 ed incontrò la Luna il 9 ottobre 1959 avvicinandosi fino ad una distanza minima di 6100 km; inviò le prime immagini della sua faccia nascosta, 29 prese a distanze diverse e che ne mostravano il 70%. Il 22 ottobre 1959, durante il suo viaggio di ritorno verso la Terra, si sono persi i contatti e si pensa che sia bruciato nell'atmosfera terrestre tra marzo e aprile 1960. |
Pioneer 4
Fu il primo "mezzo" americano a sfuggire alla gravità terrestre;
venne lanciato il 3 marzo 1959 e centrò completamente i suoi obiettivi: prendere
delle fotografie della superficie lunare (arrivò fino ad una distanza di 60 mila km
dal nostro satellite) e misurare l'eventuale campo di radiazione presente attorno alla
Luna con un rivelatore Geiger-Muller senza trovarne traccia. |
Furono le prime missioni USA che ottennero delle immagini ravvicinate della superficie
lunare e che dovevano trasmettere delle immagini ad alta risoluzione fino al momento del
loro impatto col suolo. La Ranger 7 partì il 28 luglio 1964 su un vettore Atlas e seguendo una traiettoria iperbolica si schiantò il 31 luglio 1964 tra il Mare Nubium e il Mare Cognitum, con una velocità di 2.62 km/sec, dopo aver spedito 4300 fotografie negli ultimi 17 minuti del suo volo; tali foto furono molto utili per i successivi progetti Surveyor e Apollo. Le due missioni gemelle Ranger 8 e la 9, lanciate rispettivamente il 17 febbraio 1965 e il 21 marzo 1965, si schiantarono sul suolo lunare il 20 febbraio 1965 e il 24 marzo 1965 trasmettendo a Terra l'una 7137 fotografie fino agli ultimi 23 minuti di volo, l'altra 5814 fotografie fino agli ultimi 19 minuti di volo. |
Zond 3, 5-8
La sonda Zond 3 (USSR Lunar Soft Lander), lanciata il 18 luglio
1965, inviò 25 immagini di alta qualità della faccia nascosta della
Luna prese da una distanza di 9200 km; tale sonda inizialmente
doveva esplorare Marte, ma non si riuscì ad usare la
finestra di lancio del 1964.Le Zond 5, 6, 7 e 8 (USSR Lunar Flyby) , lanciate rispettivamente il: 14 settembre 1968, il 10 novembre 1968, l'8 agosto 1969 e il 20 ottobre 1970 volarono attorno alla Luna e tornarono sulla Terra. La 5 e la 8 ammararono nell'Oceano Indiano il 21 settembre 1968 e il 27 ottobre 1970, la 6 e la 7 atterrarono il 17 novembre 1968 in una regione dell'Unione Sovietica e il 14 agosto 1969 nella regione del Kustanai. Tutte riportarono fotografie della Luna ad alta risoluzione. |
Il Luna 9 (USSR Lunar Soft Lander) partì il 31 gennaio
1966 ed allunò il 3 febbraio 1966 nel Mare delle Tempeste protetto da 4 "petali"
che si sono aperti sulla superficie; trasmise le prime fotografie prese sulla superficie
lunare e lo fece per 8 ore e 5 minuti. Il Luna 10, lanciato il 31 marzo 1966, studiò il plasma solare, l'emissione infrarossa della Luna e la radiazione nei suoi dintorni; smise di trasmettere il 30 maggio 1966. |
Il Luna 11 venne lanciato il 24 agosto 1966 ed entrò in
orbita lunare il 28 agosto 1966, studiò le emissioni di raggi gamma ed X della Luna,
per poterne stabilire la composizione chimica, analizzò le sue anomalie gravitazionali;
inoltre studiò la concentrazione di fasci meteorici in vicinanza della Luna. Il Luna 12, lanciato il 22 ottobre 1966, entrò in orbita attorno alla Luna il 25 ottobre 1966 e di qui trasmise fotografie della superficie lunare fino al 19 gennaio 1967, quando si sono interrotti i contatti. Il Luna 13 (USSR Lunar Soft Lander) lanciato il 21 dicembre 1966, è allunato il 24 dicembre 1966 nell'Oceano Procellarius, anche lui protetto da 4 "petali"; trasmise delle panoramiche delle zone di allunaggio con diverse angolazioni. |
Studiò anche, grazie agli strumenti che aveva a bordo, le caratteristiche del suolo
lunare (soprattutto relativamente al numero di crateri, alla loro struttura e dimensione),
la sua compattezza ed anche la sua riflettività dei raggi cosmici. Alla fine del
dicembre 1966 la sonda ha smesso di trasmettere. Il Lunar 14 partì il 7 aprile 1968, studiò il campo gravitazionale lunare, le interazioni esistenti tra le masse lunari e terrestre e il moto lunare. |
Si tratta di missioni il cui compito era quello di allunare sulla superficie lunare; l'1,
partito il 30 maggio 1966, è stata la prima sonda americana ad allunare ed ha
continuato a trasmettere fino al 1967. La 3 è partita il 17 aprile 1967 , la 5 l'8
settembre 1967, la 7 il 7 gennaio 1968 e sono allunate il 2 giugno 1966, il 20 aprile 1967
il 11 settembre 1967 e il 10 gennaio 1968 rispettivamente; la Surveyor 6, partita il 7
settembre 1967, dopo l'allunaggio avvenuto l'11 settembre 1967, decollò dalla
superficie lunare. I loro obiettivi erano di prendere delle immagini ravvicinate della superficie del nostro satellite; fino al numero 6 compreso le sonde allunarono in mari vicino all'equatore lunare, il 7 invece allunò a nord del cratere Tycho, nelle regioni montuose. |
Grazie a tali
sonde oltre a 88 mila immagini ad alta risoluzione si ebbero anche le prime analisi del
suolo lunare. La Surveyor 3 allunò nell'Oceano delle Tempeste ed era dotato di un braccio robotico che gli astronauti Conrad e Bean dell'Apollo 12 (atterrato a circa 180 metri dal Surveyor) riportarono sulla Terra, per studiarne le condizioni dopo un'esposizione di 2.5 anni nello spazio. |
Si tratta di un gruppo di missioni americane, tutte riuscite, le cui partenze si susseguirono nelle seguenti date: 10 agosto 1966, 6 novembre 1966, 5 febbraio 1967, 4 maggio 1967 e 1 o agosto 1967; si sono schiantate sulla superficie lunare una volta compiuta la loro missione, che consisteva soprattutto nel mappare la superficie lunare per trovare le zone più adatte ad uno sbarco. Il risultato fu una copertura fotografica della Luna pari al 99% della sua superficie, con una risoluzione inferiore ai 60 metri. |
L'Apollo 8 fu la prima missione della serie Apollo a lasciare la gravità terrestre ed a orbitare attorno alla Luna. Venne lanciato il 21 dicembre 1968 sul veicolo Saturn V (un razzo a tre stadi), entrato in orbita-parcheggio attorno alla Terra si liberò del terzo stadio, dopo averne ricevuto la spinta per arrivare alla Luna il 24 dicembre 1968; effettuò una decina di orbite attorno alla Luna ad una distanza media di 111 km dal suolo. Ritornò sulla Terra il 27 dicembre 1968 portando molte fotografie ad alta risoluzione su cui cercare dei possibili posti per allunaggi; ammarò nell'Oceano Pacifico dopo 147 ore di missione. |
L'Apollo 10 venne lanciato il 18 maggio 1969 con un razzo Saturn V, trasportava tre astronauti ed era costituito da un modulo di comando e servizio (CMS "Charlie Brown") e da un modulo lunare (LM "Snoopy"). Fu la prova generale della missione successiva, l'allunaggio venne solo simulato; il modulo lunare, dopo la separazione dal modulo di comando avvenuta il 22 maggio 1969, discese sulla superficie lunare fino ad una distanza di 9 miglia con due astronauti a bordo. Così si vide il comportamento dei due moduli all'interno del campo gravitazionale lunare, si testarono le manovre di sgancio e aggancio del modulo lunare il radar del modulo, il meccanismo di ascensione e si sorvolò il posto dell'allunaggio dell'Apollo 11. |
Il 20 luglio 1969 Armstrong e Aldrin entrarono nell'Eagle, il Modulo Lunare, che si separò e allunò alle ore 20:14:40 UT nel Mare della Tranquillità. Alle ore 02:56:15 UT del 21 luglio 1969, in mondovisione, Armstrong posò il piede sul suolo lunare dicendo la famosissima frase: <<That's one small step for man, one giant leap for mankind>>; 19 minuti dopo scese sulla superficie lunare anche "Buzz" Aldring e parlarono con un radiotelefono col Presidente Nixon. |
L'Eagle trasportò sulla Luna anche l'EASEP (Early Apollo Surface Experiments Package), che venne posto a 17 m di distanza dal Modulo Lunare per effettuare degli studi con un sismografo sulla attività sismiche e sulle proprietà fisiche della crosta e sull'interno lunare; ha inoltre effettuato delle misure sull'accumulo della polvere e sui danni prodotti dalle radiazioni ai pannelli solari che gli fornivano energia; il 3 agosto 1969, 5 ore prima del tramonto locale, le trasmissioni vennero sospese. |
Le successive missioni Apollo portarono tutte, tranne il numero 13, uomini sulla Luna e
riportarono, insieme alla 11, circa 400 kg di campioni lunari. L'Apollo 12 venne lanciato il 14 novembre 1969 con un razzo Saturn V e anche lui trasportò nel Modulo Lunare Intrepid un " pacco" (ALSEP Apollo Lunar Surface Experiments Package) contenente strumenti per fare esperimenti sulla Luna. Il Modulo Lunare allunò il 19 novembre 1969 nel Mare delle Tempeste, a circa 180 metri dal Surveyor 3. I due astronauti Conrad e Bean fecero due passeggiate spaziali per un totale di 7 ore e 45 minuti, nella prima posizionarono l'ALSEP (Apollo Lunar Surface Experiments Package); durante la seconda visitarono e recuperarono un pezzo del Surveyor 3 per poterlo esaminare sulla Terra. Il 20 novembre i due astronauti raggiunsero con la parte superiore del Modulo Lunare (che poi si è schiantato sulla Luna a 60 km dalla stazione sismologica ALSEP) il loro compagno, Gordon Jr., sul Modulo di Comando Yankee Clipper dopo 31 ore e 31 minuti passati sulla Luna. |
L'ALSEP, che smise di funzionare il 30 settembre 1977, conteneva un sismografo come nella missione precedente; un detector per misurare il flusso, la composizione, l'energia e la velocità degli ioni positivi poco energetici; un magnetometro lunare, per misurare il campo magnetico sulla superficie; uno spettrometro per misurare il flusso e lo spettro degli elettroni e protoni presenti nel vento solare; no strumento per analizzare l'atmosfera lunare e le sue variazioni nel tempo e a causa dell'attività solare. |
L'Apollo 13 venne lanciato l'11 aprile 1970 con un razzo Satun V,
doveva essere la terza missione a portare gli uomini sulla Luna,
ma a causa di una esplosione nei serbatoi di ossigeno nel viaggio di andata l'Aquarius
(il Modulo Lunare) non potè effettuare l'allunaggio nell'altopiano di Fra Mauro,
previsto per il 13 aprile 1969. Grazie all'Aquarius e alla competenza dei tecnici del Kennedy Space Center si evitarono perdite umane e il 17 aprile 1970 il Modulo di Comando Odyssey ammarò a Sud-Est delle Samoa americane riportando a Terra i tre astronauti vivi e le fotografie scattate durante l'orbita effettuata attorno alla Luna. |
L'Apollo 15 venne lanciato il 26 luglio 1971 con un vettore Saturn V e il Modulo Lunare Falcon allunò il 30 luglio 1971 nel Mare Imbrium. In 18 ore e 35 minuti di passeggiata i due astronauti Scott e Irwin raccolsero 76.8 kg di campioni, misero in azione l'ALSEP (Apollo Lunar Surface Experiments Package) da loro trasportato sulla Luna, che oltre ai soliti esperimenti doveva misurare il tasso di calore perso dalla Luna e studiare le proprietà termiche del terreno; questo strumento smise di funzionare il 30 settembre 1977. |
Una volta in orbita attorno alla Luna i Moduli di Comando dell'Apollo 15 e dell'Apollo 16 liberarono un subsatellite ciascuno: l'Apollo 15D e l'Apollo 16D, questi dovevano studiare il campo magnetico interplanetario e i flares solari. Il primo ha fornito informazioni per sei mesi senza interruzioni, poi dal febbraio 1972 in maniera intermittente, a causa della perdita della maggior parte dei canali di raccolta dei dati per problemi elettronici, fino al gennaio 1973. Il secondo si è schiantato sul suolo lunare il 24 maggio 1972, dopo appena 34 giorni in orbita. |
L'Apollo 17, ultima missione del programma Apollo, venne lanciato il 7 dicembre 1972 su un Saturn V e il Challenger (il Modulo Lunare) allunò sud-est del Mare della Serenità l'11 dicembre 1972. Anche questa missione lasciò sulla Luna un ALSEP , che fece gli stessi esperimenti dei precedenti, anche lui concluse le sue comunicazioni il 30 settembre 1977. Grazie al Lunar Roving Vehicle trasportato sulla Luna gli astronauti riuscirono a percorrere parecchi chilometri attorno al luogo di allunaggio e a raccogliere 110.5 kg di campioni. Prima di lasciare la Luna gli astronauti lasciarono una placca con su scritto: "Here man completed his first exploration of the Moon, December 1972 A.D. May the spirit of peace in which he came be reflected in the lives of all mankind". |
Il Luna 16 (USSR Lunar Lander) venne lanciato il 12 settembre 1970 ed allunò il 20 settembre 1970 nel Mare Fecunditatis; è stato il primo veicolo in assoluto che ha riportato dei campioni lunari (100 gr) sulla Terra. Durante la fase orbitale venne studiata la gravità lunare e in fase di discesa parte della sonda venne bruciata. Dopo la partenza dalla Luna del "contenitore" con i campioni lunari, la base del Luna 16 rimasta sulla Luna ha continuato a trasmettere dati sulla temperatura e sulla radiazione presente in superficie. Il 24 settembre 1971 il contenitore dei campioni atterrò in Kazakhistan. |
Il Luna 21 (USSR Lunar Lander e Rover) lasciò la Terra l'8 gennaio 1973 e il 15 gennaio 1973 bruciò nello scendere sulla Luna, liberando il rover Lunokhod 2 nel Mare della Serenità. Uno degli obiettivi della missione era di esaminare il livello di illuminazione presente sulla superficie per, eventualmente, effettuare delle osservazioni astronomiche dalla Luna. Il rover restò attivo per 4 mesi, durante i quali percorse 37 km trasmettendo fotografie del suolo (80 mila, più 86 panoramiche) e i risultati degli esperimenti. Gli spostamenti del Lunakhod avvenivano durante il giorno lunare, durante la notte restava ibernato fino all'alba successiva. La missione venne dichiarata conclusa il 4 giugno 1974. |
ISEE 3 (International Sun-Earth Explorer 3)
Venne lanciato il 12 agosto 1978, parte di una missione eliocentrica madre-figlia (ISEE 1,
2 e 3), col compito di investigare le relazioni fra Terra e Sole, le zone esterne della
magnetosfera terrestre, la struttura del vento solare vicino alla Terra e le onde d'urto
che si creano all'incontro tra il vento solare
e la magnetosfera terrestre, investigare sui raggi cosmici e le emissioni dei
flares solari nella zona interplanetaria di circa 1AU.Nel 1982 la sua orbita venne modificata per potersi incontrare con la cometa Giacobini-Zinner. A questo punto la sonda cambiò nome e divenne ICE |
E` stato un programma congiunto Dipartimento della Difesa-NASA per testare le
nuove tecnologie spaziali. Lanciato il 25 gennaio 1994 su un razzo vettore Titan II, è rimasto in orbita attorno alla Luna per 70 giorni dal 6 febbraio 1994 al 5 maggio 1994, con un periodo orbitale di 5 ore ad una distanza dal satellite tra i 2162 km e i 4594 km. Grazie al numero di immagini prese dalla sonda a varie lunghezze d'onda nell'UV e nell'IR (circa 1.8 milioni) si è riusciti a mappare la superficie lunare con una risoluzione di 125-250 m/pixel; con l'uso di un laser per studi altimetrici è stato anche possibile creare la prima mappa topografica lunare da 60oN a 60oS di latitudine. |
È stata lanciata il 27 settembre 2003 con un vettore Ariane-5 ed ha impiegato 13 mesi, invece dei 15 previsti, per inserirsi con successo nell'orbita lunare (15 novembre 2004). L'Apollo 11 impiegò solo 3 giorni ad arrivare sulla Luna, ma la Smart non ha seguito una rotta diretta, infatti usando, quando necessario, il motore a ioni elettrico-solare ha ampliato la sua orbita ellittica attorno alla Terra (quella su cui l'aveva posto l'Ariane), spiraleggiando verso la Luna, finchè la gravità di quest'ultima non la ha catturata. Una volta stabilizzata l'orbita lunare grazie all'uso del motore a ioni (13 gennaio 2005) la prima parte della missione, volta a testare le nuove tecnologie è stata dichiarata conclusa ed è iniziato lo studio del nostro satellite. La Smart avrebbe dovuto lavorare per 6 mesi, massimo un anno, da una distanza tra 300 km (sopra al Polo Sud) e 3000 km (sopra al Polo Nord) raccogliendo dati per lo studio delle origini del sistema Terra-Sole, sulla dicotomia delle facce lunari, studiando in particolare la zona "buia" del polo sud lunare; ma a causa delle ottime condizioni della sonda la sua missione è stata estesa fino ad agosto 2006. |
Il 3 settembre 2006 la sonda è stata fatta cadere ad una velocità di 7200 km/sec sulla superficie lunare, a causa dell'impatto si è formato un nuovo cratere, chiamato Lago dell'eccellenza, largo 5-10 km. Durante la sua missione la sonda ha raccolto dati sull'attività tettonica e vulcanica a lungo termine del nostro satellite e sui processi dinamici e termici responsabili dell'evoluzione lunare. Particolari aspettative ci sono per i dati che provenienti dallo studio del "Picco della luce eterna", una montagna lunare illuminata costantemente dalla luce solare e circondata da crateri perennemente al buio; si pensa che tali crateri possano contenere del ghiaccio. Fra questi crateri si trova lo Shackleton dove nel 2020 dovrebbe cominciare la colonizzazione umana della Luna. Inoltre grazie alle osservazioni effettuate è stato possibile ottenere una cartografia accurata della superficie lunare, compresa la faccia nascosta. |
il Cosmos 60 (12 marzo 1965), che,
per ragioni sconosciute, non riuscì a lasciare l'orbita terrestre, il Cosmos 300 (23 settembre 1969), che, invece di riportare sulla Terra dei campioni lunari, si posizionò su un'orbita geocentrica, esattamente come la Cosmos 305 (22 ottobre 1969). La Muses-A (Japan Lunar Orbiters), partita il 24 gennaio 1990 è stata la prima missione non americana o russa a raggiungere la Luna, essendo giapponese; subito dopo il lancio le venne cambiato il nome in Hiten (un angelo buddista che suona in paradiso). Era formata da due piccoli Orbiter che però, una volta raggiunta l'orbita lunare, non furono in grado di spedire a Terra i dati raccolti. |
E' un progetto giapponese e avrebbe dovuto partire all'inizio del 2003, partirà invece nel 2005, o forse più tardi, con un vettore giapponese M-5. Dopo il lancio utilizzerà una traiettoria esterna al nostro satellite per inserirsi attorno al quale userà la gravità del Sole e poi si inserirà in un'orbita lunare inclinata di 30 gradi e ad una distanza dalla superficie di circa 40 km; studierà la composizione interna della Luna e le sue proprietà termiche. |
La sonda lancerà due missili di 13 cm di diametro e 90 cm di lunghezza, detti "penetratori", che "impatteranno" la superficie lunare ad una velocità di 250-300m/sec, penetrando all'interno per 1-3 metri, e che conterranno gli strumenti per le ricerche sismografiche. Uno penetrerà nella zona equatoriale della faccia rivolta verso di noi nel Mare delle Tempeste (vicino a dove sono allunati Apollo 12 e Apollo 14), l'altro nella zona equatoriale della faccia nascosta. Al momento dell'impatto con la superficie tali sondo subiranno uno shoch pari a 8 g e penetreranno per 1-3 m all'interno della superficie (dipende dalla durezza e/o dalla distribuzione superficiale di regoliti). I dati raccolti dagli strumenti contenuti nei penetratori verranno trasmessi alla sonda, che si troverà su un'orbita circolare tra i 200 e i 300 km dalla superficie, e da qui ritrasmessi a Terra. |
Ci si aspetta che le batterie degli strumenti all'interno dei penetratori permetteranno di raccogliere dati per un anno. La missione era prevista per il gennaio 1999, ma si sono resi necessari ulteriori test delle batterie dei penetratori |
Sarà formato da tre stadi: |
Le immagini e parte delle informazioni presenti in questo file sono reperibili nei seguenti siti Internet:
nssdc.gsfc.nasa.gov/planetary
spacebody.nasda.go.jp/note/tansa/e
www.estec.esa.nl/spdwww
lunar.arc.nasa.gov
nssdc.gsfc.nasa.gov
www.isas.ac.jp/enterp/mission/selene
nssdc.gsfc.nasa.gov/planetary/lunar
Siti in cui è possibile avere una cronologia delle missioni spaziali in tutto il sistema solare:
www.solarviews.com/eng/craft1.htm
www.planetscapes.com/solar/eng/craft2.htm
nssdc.gsfc.nasa.gov/planetary/chrono.html