Iaido: pensieri e dubbi un un principiante: le motivazioni
La pratica e gli abbandoni
Ho sentito spesso esponenti della confederazione del kendo chiedersi come mai, nello Iaido, ci siano abbandoni, non solo fra principianti, ma fra terzi e quarti dan, dopo ben 10 o 15 anni di pratica.
Il fatto e' che la pratica di questa disciplina e' strutturato in modo tale da provocare, proprio in quel periodo, un crollo dele motivazioni.
L'entusiasmo iniziale e' scemato, gare e gradi diventano difficili; quello che si poteva ottenere si e' ottenuto e la pratica diviene una routine. Si fanno sempre gli stessi (pochi) movimenti, in compagnia sempre delle stesse persone, e quello che fai non va mai bene, e ci ossessioniamo in una eterna ricerca dell'imperfezione, ma sempre sotto gli occhi attenti del nostro Maestro.
La domanda e' mal posta, quello che bisogna chiedersi e' come mai la gente continui cosi' tanto a fare Iaido, e piu' in genere, quali siano le motivazioni che ci spingono a praticare le arti marziali, quando ci sono tante cose, oggi, piu' appaganti che non agitare nell'aria una spada finta, o cercare di ricreare una finzione di combattimento completamente avulsa dalla realta' odierna.
E, nel seguito, provero' appunto ad analizzare queste motivazioni, dal mio punto di vista, una per una.