Dopo
la cacciata dell'ultimo re
di Roma, Tarquinio il Superbo, è stata proclamata la Repubblica
e subentrarono a capo
dello stato romano due CONSOLI, il cui strumento di
potere era l'imperium,
cioè il diritto di comandare l'esercito, di punire, anche
con la morte, l'indisciplina dei soldati, di convoncare il Senato
e far rispettare le leggi (potere esecutivo), di presiedere le assemblee del
popolo ("comizi") e avevano il supremo controllo delle
attività pubbliche, a esclusione di quelle religiose.
Rimanevano in carica appena un anno e dovevano rendere conto del loro
operato al Senato.
Oltre ai consoli, vi erano anche
altri magistrati che assunsero competenze abbastanza precise e
distinte. Vi erano per esempio i QUESTORI, la
magistratura più antica che aveva il compito di amministrare
le finanze, cioè incassavano i tributi, pagavano gli
stipendi ai soldati e ai dipendenti dello stato; gli EDILI
svolgevano compiti di polizia nei luoghi pubblici, nelle strade, negli
edifici, nei mercati, durante le cerimonie religiose, si occupavano
degli spettacoli, della manutenzione delle strade e degli edifici; vi
erano poi i PRETORI preposti all' amministrazione
della giustizia. Tutte queste cariche duravano un anno.
Un ruolo particolare avevano i CENSORI che venivano
nominati ogni cinque anni e avevano il compito di fare un censimento
della popolazione, che avveniva ogni cinque anni, cioè di
aggiornare le liste dei cittadini e dei loro patrimoni e quindi la
tassazione di ciascun cittadino.
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